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Caso della tennista Peng Shuai, la Wta: “sospendere tutti i tornei in Cina”

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Le mail e i presunti post sui social non hanno convinto la Women’s Tennis Association (Wta), l’associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo che, ha deciso di “sospendere tutti i tornei in Cina”, incluse le WTA Finals assegnate a Shenzhen per dieci anni, che nel 2019 hanno distribuito complessivamente 30,4 milioni di dollari.

La decisione è stata presa a seguito del controverso caso della 35enne tennista Peng Shuai, ex numero uno del mondo nel doppio femminile, di cui per diverse settimane, si sono perse le tracce. L’atleta aveva infatti denunciato di aver subito abusi sessuali da parte di Zhang Gaoli, ex vice-primo ministro del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese e 40 anni più anziano di lei.

Dopo le pressioni internazionali alcune sue foto sono comparse sui social che, però non sono servite a rassicurare sul suo effettivo stato di salute. In seguito la Wta non è rimasta per nulla soddisfatta dalle rassicurazioni giunte da Pechino, compresa la videoconferenza di Peng con il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach.

Steve Simone: “Non posso chiedere alle nostre atlete di gareggiare lì”. Sono state le parole del Ceo della Wta. “Attualmente sono anche molto preoccupato per i rischi che tutti i nostri giocatori e il nostro staff potrebbero affrontare se dovessimo organizzare eventi in Cina nel 2022”. “La Wta farà tutto il possibile per proteggere le sue giocatrici. Nel frattempo, spero che i leader di tutto il mondo continuino a parlare, in modo che Peng e tutte le altre donne possano avere giustizia”. “I leader cinesi hanno lasciato la WTA senza scelta – conclude il presidente -. Rimango fiducioso che le nostre richieste vengano ascoltate e che le autorità cinesi prendano provvedimenti per affrontare legittimamente questo problema”.

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