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Codice rosso: intesa su revenge porn. Dietrofont della Lega sulla castrazione chimica

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Ok unanime dell’Aula della Camera all’istituzione del reato di revenge porn. L’emendamento della commissione al ddl sul codice rosso è stato approvato con 461 voti a favore e nessun contrario.

Un’intesa trovata a sei giorni di distanza dallo scontro in aula, con le deputate di Forza Italia e Pd che occupavano i banchi per protesta dopo la bocciatura del reato di revenge porn. Il risultato è stato accolto da un applauso, con i deputati Fi e Pd tutti in piedi a battere le mani. Soddisfatta anche l’opposizione che rinuncia ai tempi per i sub emendamenti.

Il testo prevede che chiunque invii, pubblichi o diffonda immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, senza il consenso delle persone rappresentate, sia punito con reclusione da 1 a 6 anni e multa da 5.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o il video li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento. La pena è aumentata se i fatti sono commessi del coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.

“È una vittoria delle opposizioni”, esulta Laura Boldrini, mentre Federica Zanella di Fi puntualizza che il testo riprende quello a sua firma “aggiungendo il reato di divulgazione e l’aumento di pena per le condotte realizzate ai danni di disabili”.

Intanto, dopo un’iniziale pressing della Lega e incontri di mediazione tra Carroccio e 5Stelle, arriva il dietrofront sulla castrazione chimica per chi compie violenze sessuali. Annunciato dalla ministra Giulia Bongiorno, che l’aveva sostenuto, con questa dichiarazione: “Siamo consapevoli che questo emendamento, in questa fase, non è condiviso dal M5S. Abbiamo una priorità, in questo momento, che è quella di fare andare avanti in maniera compatta il Governo e questo provvedimento” contro la violenza sulle donne. Poi ha aggiunto: “Riteniamo la norma utile, presenteremo un nuovo disegno di legge”.

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