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Coronavirus, in Sardegna 21 positivi dopo i tamponi al Phi Beach. La Protezione Civile aiuta i turisti

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La Protezione civile sta predisponendo un piano di rientro a casa, utilizzando navi o aerei dedicati, per le decine di turisti e lavoratori che sono risultati positivi al Covid-19 dopo avere eseguito il tampone rinofaringeo e che ora si trovano in isolamento nei luoghi di villeggiatura in Sardegna. A sollecitare l’intervento è stato il coordinatore dell’Unità di crisi nord Sardegna, Marcello Acciaro, che ha detto: “La proposta non è caduta nel vuoto e ho notizia che la Protezione civile sta mettendo a punto un piano di rientro che sarà valutato e se ritenuto valido attuato nei prossimi giorni”.

La situazione turistica nell’isola non è delle migliori. Gli hotel provano a resistere. Ma rispetto allo scorso anno a settembre rischiano di lavorare con una percentuale in meno di turisti del 70-80%. L’allarme è stato lanciato da Federalberghi che spiega: “Ci sono tutte le condizioni per far capire che il clamore mediatico sulla Sardegna è ingiustificato e che nell’isola si può trascorrere una vacanza tranquilla e sicura, ma se non si raggiunge almeno il 35% molti alberghi saranno costretti a chiudere prima del tempo sull’onda di quello che sta succedendo alle discoteche”. Così il presidente Paolo Manca.

E intanto continuano i casi dopo i tamponi ai frequentatori dei locali. Al Phi Beach di Baja Sardinia 21 dipendenti sono stati trovati positivi al Coronavirus. Gli esiti dei tamponi effettuati nei giorni scorsi ai membri dello staff del discoclub di Forte Cappellini sono stati ufficializzati oggi. Le persone contagiate sono tutte asintomatiche e sono ora sottoposte all’isolamento fiduciario ai loro domicili in Gallura. Per la maggior parte sono lavoratori non residenti in Sardegna che saranno assistiti dall’Ats durante la quarantena.

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