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Covid, incontro governo-Regioni: verso stretta localizzata sui locali, no alla chiusura delle palestre

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Stretta alla movida ma localizzata e palestre aperte. Sarebbero queste alcune delle richieste avanzate oggi dai governatori delle Regioni durante il vertice convocato questa mattina dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, per affrontare il tema delle nuove misure anti-Covid che stasera il premier, Giuseppe Conte, illustrerà in conferenza stampa.

 “Le Regioni hanno proposto al Governo di non chiudere le palestre, hanno confermato la richiesta di chiusura dei locali alle 24” come prevede il Dpcm già in vigore, “di coinvolgere i medici di famiglia nei tamponi rapidi (come già succede in Liguria) e di svolgere i test salivari in farmacia”, ha scritto su Twitter il governatore della Liguria Giovanni Toti, vice presidente della Conferenza delle Regioni. Il presidente Stefano Bonaccini ha aggiunto che la riapertura dei locali dovrebbe avvenire non prima delle 5 e che dopo le ore 18 dovrebbe essere consentito il solo consumo al tavolo. “C’è buona sintonia tra le cose proposte dalle Regioni e, dalle parole di Boccia e Speranza, le cose che saranno inserite nel Dpcm”, ha concluso. “Accogliamo la proposta di Boccia di richiedere un tavolo con il Mef e il ministro Gualtieri per affrontare la parte sul ristoro delle attività economiche che in questi mesi sono state penalizzate”.

L’orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle città o Comuni dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Su questa proposta ci sarebbe il parere favorevole di gran parte del Governo e delle stesse Regioni.

In merito alla scuola, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, nel corso della riunione ha ribadito: “La scuola resta in presenza perchè è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”. E anche i governatori delle Regioni si sono mostrati favorevoli alla didattica in presenza, cosa che al momento non avviene in Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca ha imposto chiusura delle scuole e le lezioni a distanza.

Per quanto riguarda invece gli istituti superiori, sembrerebbe esserci un accordo con le Regioni sullo scaglionamento degli ingressi degli studenti e la didattica a distanza a rotazione. Per alleggerire i trasporti bisognerebbe differenziare anche gli orari di entrata e uscita dagli uffici dei lavoratori. E la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha annunciato: “Da parte nostra c’è massima disponibilità. Ci sono già 1.628 bus turistici in circolazione e siamo disponibili a potenziare il sistema del trasporto pubblico locale”.

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