ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Cresce la tensione tra Usa e Corea del Nord: si rischia una guerra nucleare

2 min read

Cresce la tensione tra Usa e Corea del Nord. “L’era della pazienza strategica è finita” così il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence che ha aggiunto “gli Usa e i loro alleati utilizzeranno mezzi pacifici o in ultima analisi qualsiasi mezzo necessario” per proteggere la Corea del Sud.

Pence ha poi detto che il presidente americano Donald Trump spera che la Cina userà le sue “leve straordinarie” per fare in modo che la Corea del Nord abbandoni il suo programma missilistico e nucleare.

La risposta di Pyongyang non si è fatta attendere: “Una guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all’altro nella penisola coreana”, così l’ambasciatore nordcoreano all’Onu, Kim In Ryong, secondo cui “Gli Stati Uniti stanno disturbando la pace e la stabilità globale.

Dal canto suo Trump rispondendo alla Cnn ha dichiarato: “Spero che sia possibile una soluzione pacifica con la Corea del Nord, ma deve comportarsi bene”.

Intanto Cina e Russia, da parte loro, invitano alla moderazione e a evitare iniziative unilaterali.

Pechino ha sottolineato che in Corea la situazione è diventata “molto delicata e pericolosa”, e per questo ha esortato tutte le parti coinvolte a dare prova di moderazione astenendosi da provocazioni. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang, bisogna ridurre le tensioni per “tornare al tavolo negoziale e risolvere i problemi con mezzi pacifici”. L’obiettivo è far ripartire il dialogo multilaterale, bloccato dal dicembre 2008.

Sulla stessa lunghezza d’onda della Cina è anche la Russia, che avverte gli Usa di non cercare di lanciare un attacco unilaterale. Per il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, sarebbe infatti “una strada molto rischiosa”. “Non accettiamo le spericolate iniziative missilistiche di Pyongyang che violano le risoluzione dell’Onu – ha spiegato Lavrov – ma questo non significa che si possa violare il diritto internazionale. Spero che non ci siano iniziative unilaterali come quella vista di recente in Siria”.

Autore