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Di Maio all’Internet Day 2018: 30 minuti di connessione gratis per tutti

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Connessione ad Internet gratuita per tutti…almeno per mezz’ora al giorno. È l’obiettivo a cui sta lavorando il governo, secondo quanto annunciato oggi dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, nel suo discorso all’Internet Day 2018 alla Camera.

“Immagino uno Stato che garantisca almeno 30 minuti di connessione a internet a chi non può permetterselo. Siamo al lavoro su questo, l’accesso a internet è un diritto primario di ogni singolo cittadino” ha detto Di Maio che, ha anche espresso le sue riserve sulle mosse europee in tema di contrasto alle fake news: ” Il provvedimento sul copyright – ha detto – ci riporterebbe indietro di 20 anni. Il governo italiano non può accettare passivamente questo. Le nostre soluzioni non passano per i bavagli.  L’Europa dovrebbe puntare sulla cultura e sull’istruzione per riconoscere le fake news, e invece si preferisce puntare sulle tasse. Il potere di decidere cosa possa essere pubblicato non può essere messo nelle loro mani. Se non è un bavaglio questo, ditemi voi cos’è”, ha aggiunto il ministro.

D’accordo con Di Maio si è detto il garante della Privacy, Antonello Soro: “C’è il rischio di una distorsione del sistema informativo che potrebbe cambiare la natura di Internet, perché affiderebbe le informazioni accessibili al gestore della piattaforma” ha detto, intervenendo anche lui all’Internet Day.

Il governo dunque, si prepara a contrastare le nuove norme Ue sulla tutela del diritto di autore: “La Rete oggi è davanti ad un grande pericolo: quello della riforma del copyright. La rete è al centro del cambiamento, e il cambiamento non può più aspettare”, ha spiegato. “Faremo tutto quello che è in nostro potere per contrastare la direttiva sul copyright al Parlamento europeo, e qualora dovesse passare decideremo se recepirla o meno”, ha aggiunto, lanciando poi una critica alle istituzioni europee. “Qualcosa in quei palazzi non sta funzionando. Una città intera di lobbisti che si muovono all’interno dell’Ue senza dire a nessuno cosa fanno, e i registri delle lobby non bastano”, ha detto Di Maio.

 

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