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Draghi mette a tacere le polemiche sull’intervento del Vaticano in merito al ddl Zan: “Parlamento libero”

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Il premier Mario Draghi mette a tacere le polemiche sull’intervento del Vaticano in merito al ddl Zan: “Il Parlamento è sempre libero di discutere e non solo. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per rispettare gli impegni internazionali tra cui il Concordato. Ci sono controlli preventivi nelle commissioni parlamentari e successivi nella Corte costituzionale”, ha precisato il presidente del Consiglio.

“La laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso”, ha poi precisato Draghi citando una sentenza della Cassazione del 1989, “la laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali”. “Infine, per completare l’informazione, ieri l’Italia ha sottoscritto con altri 16 Paesi europei una dichiarazione comune in cui si esprime preoccupazione sugli articoli di legge in Ungheria che discriminano in base all’orientamento sessuale. Queste sono le dichiarazioni che oggi mi sento di fare, senza entrare ovviamente nel merito della discussione parlamentare. Come vedete, il governo la sta seguendo ma questo è il momento del Parlamento, non è il momento dell’esecutivo”, ha concluso Draghi.

Enrico Letta: “Ci riconosciamo pienamente nelle parole di Draghi”. Il segretario del Pd da il suo placete al discorso del premier italiano: “ci riconosciamo completamente nelle parole di Draghi in Parlamento sulla laicità dello Stato e sul rispetto delle garanzie”, scrive via Twitter Enrico Letta, aggiungendo #ddlZan.

Posizione opposta per Giorgia Meloni di FdI che attacca: “Sospendere l’iter parlamentare della legge. Penso che Draghi debba riferire e penso che l’iter parlamentare della norma, finché non si dirime questa controversia, debba essere momentaneamente sospeso”, dichiara la leader di Fratelli d’Italia.

Lollobrigida: “Sulla laicità dello Stato siamo perfettamente d’accordo, poi ci sono accordi che l’Italia deve mantenere con Stati esteri come il Vaticano ma sul ddl Zan il principio della libertà di espressione è totalmente violato, va corretto, non si può vincolare la libertà di espressione ed è su questo che ci batteremo”, ha dichiarato a Radio Anch’io il capogruppo Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida.

Il 6 luglio è previsto il voto in Senato sulla calendarizzazione del ddl Zan. Lega e Fratelli d’Italia hanno chiesto di fermarsi sul provvedimento contro l’omotransfobia, dopo la nota del Vaticano. Al contrario M5s-Pd-Leu e Italia Viva chiedono di portare in Aula il disegno di legge.

Intanto Mario Draghi e altri quindici capi di Stato e di governo dell’Unione, hanno firmato una lettera congiunta indirizzata alle alle istituzioni europee in cui si legge: “L’odio, l’intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione. Ecco perché, oggi e ogni giorno, sosteniamo la diversità e l’uguaglianza Lgbtq+ in modo che le nostre generazioni future possano crescere in un’Europa di uguaglianza e rispetto”.

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