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La sicurezza per gli Italiani

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Il tema della sicurezza personale e delle proprie cose, torna ad essere un tema particolarmente sentito. Nel 2023 oltre un’italiano su quattro dichiara di non sentirsi protetto in casa propria, specialmente al Sud e nelle Isole. Dati, questi, che emergono da un’indagine condotta da Eurispes in collaborazione con il dipartimento della pubblica sicurezza e la direzione centrale della polizia criminale.

Fra i crimini che maggiormente si temono ci sono: furto in abitazione, aggressione fisica e possibile scippo. Il furto di dati personali su internet, crea apprensione, così come le truffe, il furto dell’auto o le rapine. La violenza sessuale resta uno dei reati maggiormente temuti in assoluto.Sono dati, quelli ottenuti, che indubbiamente sconcertano e che devono far riflettere non solo sul senso di sicurezza degli italiani in generale, ma soprattutto sull’emergenza di affrontare per poi risolvere un problema annoso ed invalidante in tutti i sensi come quello della violenza sessuale. Ad oltre una persona su dieci in Italia è capitato di essere vittima di molestie sessuali. Tra le donne è nettamente superiore rispetto agli uomini l’incidenza di molestie di natura sessuale.

Secondo la ricerca, le molestie avvengono in contesti diversi, da parte di figure altrettanto diverse. Spaventa il dato secondo il quale il responsabile delle molestie sia spesso un parente, un conoscente o un collega, insieme, quest’ultimo, che ingloba le figure di capo, superiore o comunque datore di lavoro. Riassumendo: l’ambiente di lavoro e la casa sono luoghi maggiormente deputati a molestie e violenze. Dato scioccante se si cionsidera che, logicamente, sono gli spazi dove impieghiamo il maggior numero delle nostre ore e che dovrebbero essere considerati, invece, luoghi sorvegliati e sicuri.

Per molestie si intendono battute a sfondo sessuale, allusioni insistenti che poi automaticamente si trasformano in proposte sessuali esplicite ed anche molestie fisiche vere e proprie. L’importanza di questi ultimi dati a fronte delle risposte ricevute dagli intervistati, è relativa al fatto che le molestie in generale possono essere subite davvero a qualsiasi età. Soprattutto se consideriamo i casi di ricatto sessuale, foto e video a sfondo sessuale, che ormai inglobano tra le vittime tantissimi giovani poco più che ragazzini, sia maschi che femmine.

In casa, tra le mura domestiche, si teme maggiormente. Non solo per le molestie sessuali la casa diventa uno scenario ideale, ma anche per altri tipi di problematiche. Questo ha fatto sì che molti italiani si dotassero di antifurti, ad esempio. Infatti, riguardo ai possibili provvedimenti più adottati per fronteggiare il problema della sicurezza, gli intervistati hanno risposto di avere installato negli ultimi tre anni un sistema di allarme, ma anche grate alle finestre e chiaramente la porta blindata, che ormai sembra essere diffusa quasi totalmente.

Un italiano su quattro, poi, afferma che, esclusivamente come mezzo di autodifesa, sarebbe disposto ad acquistare un’arma. Ben il 72,9%, al contrario, non lo farebbe. Tanti infatti hanno optato per rimedi più pratici e meno invasivi, come uno spray al peperoncino da poter portare in borsa, risposta questa data in particolar modo dalle donne, o un coltello. Sparuti coloro che hanno dichiarato che acquisterebbero una vera e propria arma da fuoco.

Le armi da fuoco aprono un dibattito infinito. Tanti infatti temono che le armi possano finire nelle mani sbagliate e trasformarsi quindi in un pericolo anche per chi la possiede. Riguardo al giudizio sulla legittimazione al possesso di armi da fuoco, il 19,2% ritiene che sia un diritto da riservare solo a categorie particolari esposte a rischi, come i commercianti o coloro che lavorano necessariamente esposti al pubblico e/o che hanno a che fare con beni e valori. I risultati confermano, secondo la ricerca, una diffusa resistenza culturale nel nostro Paese al possesso di armi, anche nell’ottica della difesa della propria persona e della propria famiglia da eventuali malintenzionati.

Quasi la metà degli italiani sostiene che i crimini sono commessi in egual misura da italiani e stranieri. Una persona su cinque pensa invece che gli autori siano principalmente stranieri. Singolare che una buona parte non abbia proprio risposto al quesito.

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