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Migranti, Ue: manca l’unanimità

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Il consiglio Affari Interni Ue di Bruxelles, organizzato per affrontare l’emergenza migranti, è terminato ieri sera e secondo fonti non è stato trovato un accordo conclusivo perchè non c’era unanimità.

A mettersi di traverso sono stati i Paesi dell’Est: Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Il punto sul quale non è stato possibile trovare l’unanimità è quello sui 120mila ricollocamenti.

Jean Asselborn, ministro degli Esteri del Lussemburgo, presidente di turno dell’Ue, al termine della riunione ha però spiegato che “c’è un accordo di principio suffragato da una larga maggioranza di Paesi” e “il Consiglio può decidere per maggioranza qualificata”.

Durante una pausa dei lavori, il ministro degli Interni italiano, Angelino Alfano, si era dichiarato ottimista sulla decisione di ridistribuire 120mila profughi tra i Paesi della Ue.

Tutto è quindi rimandato alla nuova riunione dei ministri dell’8 ottobre. Intanto i 28 paesi membri dell’unione hanno dato il via libera formale per l’avvio della ‘fase 2’ della missione navale EuNavFor Med che prevede l’uso della forza contro gli scafisti nel Mediterraneo.

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