ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Muslim ban: Trump prepara un nuovo decreto sui rifugiati

2 min read

Proprio non ci sta Donald Trump alla bocciatura del suo “Muslim ban” e così la Casa Bianca sta valutando la riscrittura dell’ordine esecutivo volto a sospendere temporaneamente l’ingresso negli Stati Uniti di rifugiati e cittadini di sette nazioni a maggioranza musulmana. Secondo il Washington Post il governo americano starebbe puntando a sostituire il testo con misure con cui salvare di fatto la faccia o perlomeno a ristabilire alcuni aspetti di un provvedimento che è stato sospeso venerdì 3 febbraio da un giudice di Seattle, sospensione poi  confermata dalla Corte di Appello di San Francisco.

corte-federale-san-francisco

Dunque l’amministrazione Trump si trova di fronte a due opzioni:

chiedere una nuova udienza con la Corte d’Appello stessa, ma coinvolgendo 11 giudici e non solo i tre che si sono pronunciati contro il bando, oppure fare ricorso alla Corte Suprema. Le modifiche puntano a dare un aspetto più centrato al testo e in esso verrebbe scritto per esempio che chi ha una Green Card, e dunque è un residente permanente degli Usa, non è oggetto di alcuno stop agli ingressi. Una riscrittura dell’ordine esecutivo non risolverebbe comunque le varie cause legali aperte nella nazione e nel frattempo, le persone prese di mira dal decreto possono continuare a entrare in Usa.

decreto-trump

Intanto si torna a parlare del dossier stilato da un ex agente del Mi6 britannico su Donald Trump.

“Per la prima volta” gli inquirenti statunitensi hanno “trovato conferme”, fa sapere la Cnn che sapere che le fonti hanno sottolineato di non aver ancora elaborato alcun giudizio sull’ipotesi che il governo russo abbia informazioni compromettenti su Trump. Il dossier sul neo-presidente Usa è stato realizzato dall’ex agente del Mi6 britannico Cristopher Steele, a suo tempo operativo a Mosca. I contenuti sono altamente compromettenti per Trump: dai festini hard in un hotel di Mosca alle tangenti pagate per ingraziarsi le autorità russe in vista di possibili affari, fino ai contatti con l’intelligence di Mosca sull’hackeraggio dello staff di Hillary Clinton. 

Autore