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Protesta agricoltori anche in Italia

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Si prevede per oggi un’altra grande mobilitazione, organizzata da un movimento, guidato soprattutto da giovani, autodefinitosi ‘Riscatto agricolo’. Sfileranno con i trattori in Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. La miccia della protesta si è innescata anche in Italia. Dopo la Francia dove gli ‘agriculteurs’, marciano dritti alla volta di Parigi e quelli belgi minacciano di assediare Bruxelles, e mentre i tedeschi continuano a manifestare ed oggi hanno bloccato il traffico nella zona di Amburgo, i nostri agricoltori, non sono da meno. Pur di difendere le loro terre da una politica europea, a loro dire, da una parte troppo restrittiva per le regole ambientali del Green Deal e, dall’altra parte, troppo permissiva con le aperture alla carne coltivata.

La protesta. I prezzi bassi, dovuti alla concorrenza di produzioni estere, stanno mettendo in ginocchio i redditi dei coltivatori e degli allevatori oberati da alti costi di produzione e tasse. “Chiediamo con forza che venga corrisposto il giusto valore dei nostri prodotti. Vogliamo un’agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata” si legge in una sorta di manifesto del coordinamento nazionale. “Oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato, i ricavi sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione e questo, purtroppo, perdura da decenni: non vogliamo contributi, chiediamo solo dignità del giusto prezzo” sostengono gli agricoltori che ribadiscono di essere “i custodi della natura, non soggetti che inquinano”.

Tra i vari punti, messi in evidenza dai contadini “stanchi”, quello di eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni e ogni forma di contributo, volta a disincentivare la coltivazione, regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici e il mantenimento anche dopo il 2026 del sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.

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