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Unione Europea, fondi per migranti fuori dal deficit

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Il portavoce dell’esecutivo europeo, Margaritis Schinas, a margine di un incontro della Commissione Europea, ha dichiarato in merito ai contributi nazionali al finanziamento dei Paesi dell’Unione Europea alla Turchia per l’emergenza profughi che “non verranno contabilizzati ai fini del deficit di bilancio, in base al Patto di stabilità e di crescita”. Ricordando, anche come ciò fosse già stato stabilito nell’accordo raggiunto al vertice di dicembre.

Il premier Renzi aveva affrontato il nodo della flessibilità dei fondi alla Turchia, auspicando una risposta in settimana riguardo i margini di bilancio per le spese per i migranti. Il portavoce della Commissione ha tenuto a separare i due piani, ricordando che gli accordi su Ankara sono già stati presi e non hanno nulla a che vedere con le richieste italiane sui conti.

“Stiamo aspettando che le istituzioni europee ci diano risposte sul modo di intendere e concepire questo contributo”, aveva puntualizzato al termine di un incontro con Angela Merkel, aggiungendo: “Mi auguro che arrivino prima della conferenza di Londra sulla Siria” in programma giovedì prossimo, alla quale lui e sempre la cancelliera tedesca prenderanno parte.

Per quanto riguarda la Turchia, la cifra stanziata dalla Ue è definita “iniziale“. Il calcolo dei contributi è fatto in base al Pil di ciascun paese: la Germania dovrebbe versare 534 milioni, la Gran Bretagna (che non ha voluto partecipare alla redistribuzione dei rifugiati già sul suolo europeo) 409, la Francia 386. L‘Italia dovrebbe versare 281 milioni di euro, la Spagna 191 e l‘Olanda 117.

 

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