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Wimbledon: Berrettini si arrende a un favoloso Alcaraz

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Matteo Berrettini si arrende a Carlos Alcaraz e il numero uno al mondo a Wimbledon centra i primi quarti della sua carriera dopo una battaglia durata 3h04′. L’azzurro va ko col punteggio di 3-6, 6-3, 6-3, 6-3, subendo la rimonta di un avversario che, dopo il primo set, ha saputo innalzare il livello del suo gioco. Lo spagnolo affronterà Holger Rune che ha eliminato Dimitrov.

Il match. Il primo set sorride a Matteo, che mette in difficoltà lo spagnolo col suo servizio e mantiene in equilibrio la sfida fino al 3-3. Il primo break è proprio del romano, che vola sul 5-3 e chiude il set sul 6-3 ai vantaggi, con un parziale a suo favore di 12-5 negli ultimi tre game. La reazione di Alcaraz è però travolgente, col talento iberico che innalza notevolmente la qualità del suo gioco e strappa per la prima volta il servizio a Berrettini. L’italiano va in tilt e scivola fino al 4-1, che indirizza il set: Alcaraz risponde quasi a ogni colpo di Matteo che si arrende sul 6-3. Il terzo set è quasi una copia del secondo, col numero uno al mondo che alza la pressione sull’avversario rispondendo sempre con precisione e inducendolo all’errore. Berrettini reagisce dopo il 4-1, propiziato da un passante geniale dell’avversario, ma Alcaraz si ritrova nuovamente a servire per il set e lo chiude sul 6-3.

Nel quarto parziale l’azzurro mostra la sua ottima reazione, resistendo fino al 3-3 e invocando la chiusura del tetto del campo centrale per giocare gli ultimi game al coperto. La soluzione dovrebbe favorire il servizio di Berrettini e il suo gioco, ma Alcaraz non è d’accordo. Lo spagnolo strappa nuovamente il servizio al rivale, molto nervoso, e firma il break del 5-3 che gli consente di servire per la partita. Qui Berrettini rimonta dal 40-15 e annullando tre match point, ma al quarto si arrende commettendo l’errore che vale il 6-3 e la vittoria del rivale. Si delinea così il quadro dei quarti al maschile: Alcaraz-Rune e Medvedev-Eubanks nella parte alta, Sinner-Safiullin e Rublev-Djokovic nella parte bassa.

Berrettini, nonostante la sconfitta, è soddisfatto della sua prova: “Sono fiero di quel che ho fatto per mille motivi, ovvio che a fine carriera guarderò a questo torneo come a un quarto turno ma credo che ci sia qualcosa di più. Per come sono riuscito a forzarmi in una situazione che in un altro momento avrei vissuto sulla difensiva e perché ne sono accadute veramente tante”. Il romano ha poi aggiunto: “Ero in un limbo e alla fine ho deciso di spingere sull’acceleratore e ne sono fiero. Tutto mi diceva di fermarmi, non avevo certezze, non avevo fiducia, non avevo match sulle gambe, il fisico non si sa dove fosse… Sarebbe stato più facile stare casa e invece ho scelto la strada più difficile e questa è la cosa di cui vado maggiormente fiero e che sarà importante anche per il futuro”.

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