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Berlusconi: “vendo il Milan in mani sicure”

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Caos Milan, dentro e fuori dal campo. Dopo la brutta serata di ieri per Brocchi e compagni, l’ennesima della stagione, la palla ora si sposta alle vicende societarie. Da tempo ormai Silvio Berlusconi arresosi all’idea di un calcio moderno in cui i petroldollari la fanno da padrone, è convinto di voler vendere la minoranza del club di Via Aldo Rossi. Opinione questa ribadita anche ieri a Roma, dove a causa della scesa in campo dei candidati sindaco del centrodestra cui era presente anche il Patron rossonero, dopo aver guardato in tv la sfida contro il Carpi a Palazzo Grazioli, avrebbe confermato la volontà di riportare il Milan alla gloria:”voglio vendere ma fare anche in modo che finisca in mani stabili e sicure”avrebbe affermato il presidente.  In che modo? Ad oggi, dopo l’abbandono della trattativa da parte di Mr. Taechaubol, l’alternativa è rappresentata da una cordata di miliardari cinesi coadiuvati da Salvatore Galatioto, noto intermediario finanziario residente a New York e considerato uno delle 50 persone più influenti nel mondo dello sport Usa.

Proprio dagli Stati Uniti e dal suo ufficio sulla 43esima strada, l’agente nato a Castellammare del Golfo, nei giorni scorsi aveva fatto sapere della concreta possibilità di chiudere il tutto in 6-8 settimane. Berlusconi ha parlato di una “partita apertissima” oltre ad aver definito la trattativa “interessante“, anche se a onor del vero la valutazione che il gruppo cinese avrebbe stimato per la maggioranza del Milan sarebbe nettamente inferiore al miliardo di euro chiesto a Mr.Bee. Resta a questo punto da capire perchè le contrattazioni  con il broker Thailandese siano definitivamente saltate, anche se c’è chi parla di un ulteriore incontro previsto per fine stagione, ma anche il motivo per cui Berlusconi abbia deciso di cedere la maggioranza. Ricordiamo che con Mr Bee, Fininvest ha sempre trattato la minoranza, precisamente il 48% valutato 480 milioni. Una discrepanza non indifferente: figlia dei risultati negativi della squadra e dell’ultimo rosso in bilancio rilevato durante l’ultimo CdA, oppure di una lenta e dolorosa svalutazione del brand Ac. Milan? 

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