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Bonus mamme 2024 sbloccato: escluse le lavoratrici autonome

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Arrivano le istruzioni operative dell’Inps che di fatto sbloccano il bonus per le mamme lavoratrici introdotto dall’ultima Legge di Bilancio, valido per il solo 2024 e che penalizzano ancora una volta i settori più fragili come quelli degli autonomi, mentre rafforzano ulteriormente i rapporti di lavoro più stabili come indeterminato e pubblico.

L’Istituto chiarisce infatti nella circolare n.27/2024 che avranno diritto a questo vantaggio che può valere fino a 250 euro al mese (141 euro netti al massimo in busta paga), solo le lavoratrici dipendenti del pubblico e del privato, compreso il settore agricolo con un contratto a tempo indeterminato, anche part time, ad esclusione del lavoro domestico.

Escluse invece le madri lavoratrici con un contratto a tempo determinato, mentre hanno diritto al bonus quelle con un contratto di somministrazione o che sono in apprendistato. Se un contratto a termine viene trasformato a tempo indeterminato, il bonus per la lavoratrice madre partirà da quella data. Niente bonus anche per le lavoratrici autonome che quindi pagheranno interamente la loro contribuzione. L’Inps inoltre precisa che l’importo spettante sarà pagato anche per la mensilità di gennaio, finora non corrisposto perché appunto in assenza delle indicazioni operative

Quali sono i requisiti per richiedere il bonus. Oltre alla tipologia di contratto, altro requisito fondamentale è quello di avere almeno due figli a carico, di cui almeno uno entro i dieci anni. Se la nascita del secondo figlio interviene nel corso dell’anno, il bonus sarà riconosciuto a partire dal mese di nascita e fino al compimento del decimo anno del bambino. Non sono previsti limiti legati all’Isee. Per le madri di almeno tre figli la misura si estenderà anche nel 2025 e nel 2026 e si concluderà con il compimento del diciottesimo anno dell’ultimo figlio.

Cosa fare per accedere all’agevolazione. Non essendo propriamente un bonus ma una decontribuzione, che si trasforma in un aumento della cifra netta percepita in busta paga, non è necessario presentare una vera e propria richiesta. Per ottenerlo è sufficiente esprimere al datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero, trasmettendo il numero dei figli e i codici fiscali. Una volta che il datore di lavoro avrà fatto la comunicazione all’Inps e previo accertamenti, partirà l’erogazione del bonus. In alternativa – si legge in una nota l’Inps – la lavoratrice può anche comunicare direttamente all’Istituto le informazioni relative ai codici fiscali dei figli.

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