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Buona scuola, arrivano i 500 euro. Caos sulle regole per rendicontare le spese.

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Sono arrivato i 500 euro per gli oltre 700mila insegnanti italiani e per la formazione e l’aggiornamento previsti dalla Buona scuola di Renzi. Il governo ha quindi mantenuto la promessa che ai più sembrava “quasi” impossibile. Ma senza regole sulla rendicontazione questi fondi non si potranno spendere.

Nel caso in cui la predetta documentazione risulti non conforme alle finalità” per cui il budget è destinato, oppure risulti “incompleta o presentata oltre il termine previsto (il 31 agosto di ogni anno, ndr) ovvero non presentata, la somma non rendicontata è recuperata a valere sulle risorse disponibili sulla Carta e, ove non sufficienti, con l’erogazione riferita all’anno scolastico successivo”. In altre parole, tutte le spese sostenute con la carta per l’aggiornamento professionale di maestri e prof dovranno essere rendicontati minuziosamente. A fine anno, saranno i revisori dei conti a vidimare le spese effettuate. Altrimenti, il ministero si rivarrà sui 500 euro dell’anno prossimo.

Parecchi docenti si ripromettono di acquistare computer o tablet. Con la somma si potranno comprare libri e testi, anche in formato digitale. Ma anche pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento, hardware e software e ci si potrà iscrivere a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, ma svolti da enti accreditati presso il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. I docenti potranno anche acquistare biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche o per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo.

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