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Italicum in Aula. Lettera di Renzi ai militanti

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La legge elettorale arriva in Aula alla Camera ed entra in scena lo scontro finale sull’Italicum.

Aula, comunque, semi-vuota, per la discussione generale di quello che viene definito uno scontro che vede ai ferri corti la maggioranza di governo e tutto l’arco delle opposizioni e che continua a creare tensione anche nel Pd, dove l’eventualità di una fiducia sul testo rischia di acuire il logoramento interno al partito.

Il voto, salvo colpi di scena, dovrebbe tenersi domani a scrutinio segreto mentre resta ancora in fermo la decisione del premier Matteo Renzi di mettere la fiducia (superando così il voto segreto).

Luigi Bersani, definisce “sbagliato”, da parte di Renzi, legare il destino del governo a quello dell’Italicum.

Il governo “onestamente sta facendo di tutto e di più per evitare di arrivare alla fiducia”, è lo spiraglio del vicesegretario del Pd Debora Serracchiani.

Alle prossime ore il difficile verdetto. E mentre la camera si avvia la discussione in aula sulla legge elettorale il presidente del Consiglio e segretario del Pd ha inviato mattina una lettera ai militanti, indirizzata ai segretari dei circoli dem e in cui sottolinea che con l’Italicum è in gioco il futuro del pd:

“Dopo anni di crisi e di austerità, finalmente l’Italia inizia a rimettersi in moto. Le regole europee stanno cambiando, anche grazie al fatto che il PD è stato il partito più votato d’Europa. Migliaia di persone vedono trasformato il proprio lavoro precario in un contratto a tutele crescenti e conoscono finalmente il significato di parole come mutuo, ferie, diritti… La vera sfida però riguarda la possibilità di tornare a investire nel capitale umano. Sulla ricerca, sull’innovazione, sulle città sostenibili. E tutto parte dalla scuola… Stiamo lavorando duro sulla giustizia: grazie al lavoro del PD è nata finalmente l’Autorità Anti Corruzione, si è introdotto il reato di autoriclaggio, la responsabilità civile dei magistrati, regole più serie per la custodia cautelare… La legge elettorale che va in Aula alla Camera diventa decisiva. Non solo perché è una legge seria, in linea con le precedenti proposte del nostro partito. Ma anche perché non approvare la legge elettorale adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura. E significherebbe dire che il PD non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento”.

Intanto quattro relatori di minoranza alla legge elettorale alla Camera hanno rinunciato a tenere la loro relazione sull’Italicum. Ironico, nella spiegazione del motivo, il leghista Cristian Invernizzi: “Come si fa a fare una relazione di minoranza su un testo così articolato in cinque minuti? In cinque minuti non faccio neanche in tempo a cominciare a insultarli…”.

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