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La Sindrome di Kessler racconta il suo debutto discografico su ART-News

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Esito di una lunga gestazione durata oltre un anno e di un lento e progressivo lavoro di maturazione artistica, è stato pubblicato il 16 Aprile “La Sindrome di Kessler” l’album d’esordio dell’omonima band,  in uscita digitale e fisica.

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 “La sindrome di Kessler” è una band che concilia il cuore pulsante di un indie rock grezzo con una sperimentazione mai fine a sé stessa. Il loro album di esordio impasta con sapienza e gusto le influenze grunge con la musica colta dando vita a brani imprevedibili e potenti, immediati nelle sonorità ma mai banali nella sostanza. Il disco, iniziato nel corso del 2013 (da brani di un precedente progetto musicale) e portato a termine durante l’anno seguente, è composto da brani che presentano un carattere introspettivo poiché nati da esperienze personali degli stessi autori. Di qui la scelta di preferire testi rigorosamente in italiano, con la possibilità che questi possano assumere varie interpretazioni a seconda di ciò che l’ascoltatore riesce a cogliere durante l’ascolto.

ART-News ha incontrato Canio Giordano (Chitarra, voce, sequenze della band) per raccontare la nascita e l’evoluzione di questo progetto discografico che segna il  loro debutto ufficiale nel mondo della musica.

E’ uscito lo scorso 16 Aprile il vostro omonimo album di debutto, cosa rappresenta per voi?

“Questo album rappresenta molte cose ma credo sia soprattutto la dimostrazione che la nostra band, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato lungo il suo cammino, è riuscita ad andare avanti sorretta dalla stessa potenza per la quale è nata, cioè la volontà di esprimere qualcosa attraverso la musica.  Nel dettaglio questo disco rappresenta per noi lo spaccato in musica di emozioni e sensibilità introspettive”.

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L’album si compone di 10 tracce tutte autobiografiche, come è nata la scrittura dei pezzi?

“Molti dei brani hanno subìto una lunga gestazione e sostanziali variazioni dato che risalgono a diversi anni fa e da un progetto musicale precedente. Altri brani, più recenti, rappresentano la band in una fase compositiva più “attuale”, anche se ogni giorno si aggiunge qualcosa al nostro modo di esprimerci. La scrittura a volte nasce nel silenzio della casa per poi passare nel lavoro collettivo di arrangiamento in studio. Altre volte nasce direttamente in studio con il flusso naturale delle idee e delle sensazioni di tutti noi. Sono bei momenti di eccitazione e sperimentazione elettrica”.

Quanto materiale avete lasciato fuori?

“E’ stato scartato qualche vecchio brano perché era fuori dal mood complessivo del disco, ma abbiamo pronto abbastanza materiale e siamo già proiettati alla produzione del secondo album, più fresco ed immediato rispetto al precedente”.

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Come siete riusciti a conciliare il rock e  le sue influenze grunge e progressive con la musica colta ?

“Non abbiamo la minima idea di cosa sia la musica che ci viene fuori, possiamo chiamarla come vi pare. Sicuramente ci sono queste influenze ma provengono da un naturale incontro tra persone e i loro stili, le loro idee, il loro orecchio. E’ tutto da scoprire anche per noi, e questo ci piace molto. Poi, “musica colta” mi sa tanto di parolone”.

Quali sono i vostri riferimenti musicali?

“Sicuramente siamo quattro persone e ciascuna ha un proprio percorso musicale differente ma tutti comunque ascoltiamo molta musica: dalla classica a quella indiana, dal punk all’ elettro-pop e cercando  di prendere il meglio da ogni genere. Se invece devo indicare qualcosa che ci ha dato comuni eccitazioni quello è sicuramente il grunge e soprattutto i Nirvana. Nessuno potrà mai cancellare in noi il ricordo, la spinta sonora e l’onda d’urto provocata da una band così esplosiva ed elettrizzante. Possiamo affermare che abbiamo cominciato a suonare proprio grazie a questa band”.

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Com’è nasce la band e che cosa significa per voi il nome “La Sindrome di Kessler”?

“La band in passato ha cambiato nome e componenti diverse volte, pur non avendo mai pubblicato nulla di ufficiale. Il nome attuale deriva da un suggerimento di una nostra amica,Giusi, che ci illuminò nel momento buio e complicato della scelta. Il suono e il concetto ci sembrarono molto adatti per descrivere la condizione umana attuale, qualcosa di cui non abbiamo la percezione immediata ma sappiamo che esiste, come tutte le cose importanti. A livello scientifico la “sindrome di Kessler” è un fenomeno che riguarda il volume di oggetti, rifiuti spaziali che orbitano intorno alla terra, che collidendo provocano frammenti sempre più piccoli in un effetto a catena continuo e pericoloso. Tutto ciò accade sopra le nostre teste, ma non ce ne accorgiamo. Siamo riusciti a creare immondizia anche nello spazio e questo dovrebbe farci riflettere sul famigerato “progresso” e sulla nostra natura di volgari imbrattatori, una specie con un grande disturbo: quello di creare disastri. Una specie di disadattati, non credete? Da un altro punto di vista, più filosofico, se vuoi, questo nome per noi può significare il cumulo dei frammenti dell’animo umano generati dalla collisione con altri esseri umani, dai rapporti, dalle conoscenze, dalle vicissitudini, dalle emozioni. Tutto ciò che otteniamo dall’incontro con le cose e le persone, con la vita stessa. Qualcuno si tiene tutto dentro, noi questi frammenti cerchiamo di esprimerli in musica e parole”.

Un palco su cui sognate un giorno di esibirvi?

“Un palco con un sacco di gente ad ascoltarti…magari in orbita. Pericoloso, no?”

Attualmente sono state già programmate delle date live per promuovere il disco?

“Essendo usciti un pò in ritardo con il disco non abbiamo avuto modo di programmare per tempo un vero tour estivo. Ci dedicheremo piuttosto ad un tour invernale, che stiamo progettando con i nostri uffici booking e stampa. Al momento, per chi volesse sentirci dal vivo abbiamo da segnalare 3 concerti ad agosto:  il 10 Al Wonderland (castel S. Lorenzo – SA), l’11 a The Hen Castle (Cancellara – PZ) e il 30 al Riverock Festival (Castelnuovo D’assisi – PG). Accorrete numerosi, ci sarà da divertirsi”.

Facebook:  https://www.facebook.com/LaSindromeDiKessler

Twitterhttps://twitter.com/lsdkessler

 “La sindrome di Kessler” sono Antonio Buomprisco (Voce e chitarra) – Canio Giordano (Chitarra, voce, sequenze)– Roberto Cola (Basso elettrico)– Luca Mucciolo (Batteria)

Carmen De Sio

c.desio@art-news.it

Twitter:CarmenDeSio

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