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Matterella: primo discorso di fine anno

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Nel discorso di fine anno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto agli italiani i temi toccati sono stati svariati: lavoro, terrorismo, inquinamento ambientale, ma anche immigrazione, l’evasione fiscale e la legalità.

Il primo pensiero ai giovani e all’occupazione che “è tornata a crescere”. “Ma questo dato positivo, ha detto, non pone ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani. I giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria”, sottolinea il presidente.

“Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia. Penso all’insufficiente occupazione femminile”, conclude Mattarella.

Il lavoro manca soprattutto nel Mezzogiorno, ha poi sottolineato Mattarella aggiungendo che si tratta di una questione nazionale. “Senza una crescita del Meridione, l’intero Paese resterà indietro”.

Il presidente della Repubblica ha comunque affermato che la condizione economica dell’Italia va migliorando anche se l’evasione inaccettabile, vale 7% Pil. “Gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero”.

Sul pericolo terrorismo Mattarella ha detto: “c’è ma non ci faremo impaurire”. “Le nostre Forze di polizia e i nostri servizi di sicurezza stanno agendo con serietà e con competenza per difendere la tranquillità della nostra vita. Il pericolo esiste ma si sta operando con grande impegno per prevenirlo”.

Mattarella ha poi parlato di immigrazione ricordando il piccolo Aylan.  “In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un Continente all’altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore. Donne, uomini e bambini: molti di questi muoiono annegati in mare,come il piccolo Aylan e, ormai, purtroppo anche nell’indifferenza”.”Il fenomeno migratorio, ha continuato, nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare. Può farlo con maggiore efficacia l’Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza… Gli immigrati pericolosi vanno espulsi”.

“Un pensiero particolare alle persone con disabilità, agli anziani che sono o si sentono soli, ai malati. Un augurio speciale, infine, a tutti i bambini nati nel 2015: hanno portato gioia nelle loro famiglie e recano speranza per il futuro della nostra Italia”. Lo afferma il presidente della Repubblica concludendo il messaggio di fine anno.

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