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Mixed zone, Mourinho: “Vinto solo al quarto confronto ma è quello più importante”. Gasperini: “Europa? In Italia ci vorrebbe più coraggio”

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Mixed zone, finisce il sogno europeo dell’Atalanta, continua invece quello della Roma. I bergamaschi cedono 2-0 al Lipsia mentre i giallorossi mettono in atto la vendetta perfetta contro il Bodo, vincendo la sfida decisiva, dopo i 6 goal presi nel girone di qualificazione ai playoff. Una prova di forza quella di Mourinho che dopo aver sentito la propria panchina traballare più volte è ora in semifinale contro il Leicester, come una squadra italiana rimasta in gioco. Le sue parole a fine gara.

VINTO LA GARA PIÙ IMPORTANTE- “Abbiamo giocato bene, con intensità pressing, qualità nell’uscita…Già dopo l’1-0 o il 2-0 sapevamo che era fatta. Io in realtà ero molto fiducioso anche dopo l’andata, non ho percepito grandi problemi, ho sempre avuto la sensazione che eravamo superiori, siamo stati bravi a concentrarci solo sul campo e a giocare. È inaccettabile batterli solo alla quarta partita, ma alla fine era quella che contava di più”.

MERITO AL GIOCO- “Giocare bene e vincere è perfetto, giocare bene e perdere non piace a nessuno, piace solo a quelli che si nascondono dietro alla filosofia e all’identità, ma poi non vincono mai niente. Io però penso che noi giochiamo molto meglio di quanto dica la gente, abbiamo fatto tante partite di qualità. E facile parlare di carattere, organizzazione, ma secondo me giochiamo anche bene. Oggi sicuramente non c’è stata storia, non era questione di umiliarli o di vincere con 6 gol come avevano fatto loro, era solo questione di andare in semifinale. La squadra si merita questo risultato, è stato un percorso duro in Conference League, ora siamo noi che prendiamo la bandiera dell’Italia, nessun altro è arrivato fin qui”.

SU ZANIOLO- “Lui è uno che vende. Si parla troppo di lui, di perché gioca o non gioca, sarebbe meglio lasciarlo tranquillo, per noi e per il calcio italiano. Oggi siamo riusciti a tenere nascosto che giocava, io sapevo che era fondamentale per attaccare la profondita, e lui l’ha fatto bene. Domani sicuramente sarà in prima pagina”.

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CONTENTI DEL PERCORSO- “Dobbiamo essere contenti del percorso fatto. C’è sicuramente del rammarico perché abbiamo giocato due ottime partite, come era successo anche con Villarreal e Manchester United. In questa stagione ci è mancato qualcosa in fase realizzativa, che in passato ci aveva permesso di vincere tante partite. Anche oggi pur attaccando con continuità non abbiamo trovato la giocata per cambiare l’inerzia del match, un episodio poteva darci l’occasione di passare”.

RIGORE MANCATO- “La cosa strana è che aveva dato un fallo sulla punizione precedente e invece ha ritenuto non punibile quello dopo, che forse era anche più evidente. C’è una grande confusione se lo stesso arbitro prende due decisioni completamente diverse in 30 secondi, c’è qualcosa di non chiaro”.

CAMPIONATO- “Abbiamo il dovere di provare a rimontare la classifica in queste sette partite che mancano. Ci prepariamo per ottenere il massimo in ogni gara. L’obiettivo è ritornare in Europa”.

FUTURO- “Se siamo alla fine di un ciclo? È evidente che bisogna vedere come finirà il campionato, dove il girone di ritorno non è andato come doveva, un po’ per i tanti infortuni un po’ per colpa nostra. Ora C’è una nuova proprietà, ci saranno nuovi programmi e si tireranno le somme a fine stagione, sarà la società a decidere gli obiettivi e le strategie. È stato un percorso di sei anni di cui siamo tutti artefici, ci si confronterà, io dirò le mie idee, la società prenderà atto e poi sceglierà. Quest’anno ci sono un po’ di novità societarie sicuramente, però la stagione non è negativa e partiamo da una base di squadra di alto valore. Gli anni sono passati, ma le prospettive non sono certo negative.

COSA SERVE ADESSO- “In questo momento comunque conta solo questa stagione, per parlare di futuro e programmare arriverà il momento. Io voglio rimanere fino a quando non dò fastidio e fino a quando ci sarà l’entusiasmo e la voglia di costruire qualcosa e di veder crescere la società, fino a giocarsi partite così. Non tanti le giocano eh… Tanti stanno a casa a guardare…”.

COSA MANCA IN ITALIA-  “Sono dispiaciuto, perché nonostante i tanti schiaffoni che prendiamo in giro per l’Europa, e non mi riferisco all’Atalanta, si parte sempre con buoni propositi, ma non si ha davvero voglia di affrontare le cose e di cambiare il sistema. Ci sono tante componenti che restano sempre così come sono, manca coraggio”.

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