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Oregon: spari in college. 10 morti. Ucciso il killer

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Ennesima sparatoria avvenuta in un istituto scolastico americano. Stavolta è successo al Umpqua Community College a Roseburg, nell’Oregon. L’omicida è Chris Harper Mercer, un 26enne che abitava nella zona, ha ha aperto il fuoco uccidendo dieci persone e ferendone altre 10, alcune in gravi condizioni. Quasi tutte le vittime sono studenti, colti di sorpresa mentre stavano facendo lezione in classe. Durante uno scontro a fuoco con la polizia il killer è rimasto ucciso. Il killer aveva con se’ quattro pistole.

Dalle prime ricostruzioni pare che il 26enne sia entrato classe per classe e ogni volta abbia fatto alzare in piedi le persone all’interno chiedendo loro di che religione fossero. “Ha chiesto loro se fossero cristiani. Se la risposta era sì, gli sparava alla testa, se era no, gli sparava alle gambe”, ha raccontato una ragazza.

Secondo quanto riferito dalla polizia, non è ancora noto il movente del gesto e non si sa se il giovane assassino soffrisse di disturbi mentali. Sul web si professava “conservatore repubblicano” e respingeva le “religioni organizzate”. Al momento sarebbe esclusa ogni ipotesi di terrorismo.

Si tratta molto probabilmente di una tragedia annunciata. L’assassino avrebbe postato ieri sul web un messaggio: “Domani non andate a scuola”.

Poco dopo la strage il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in diretta tv, ha invocato una nuova legge sulle armi, finora boicottata dal Congresso: “Possiamo fare qualcosa per cambiare le cose, ma non posso farlo da solo. Spero di non dover tornare di nuovo qui nel mio mandato da presidente a fare le condoglianze. Ma, basandomi sulle mie esperienze, non posso garantirlo. Di fronte questi episodi che si ripetono le preghiere non bastano. Siamo l’unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatoria quasi ogni mese. Sono diventati una routine. Non ci sono leggi sufficienti sul controllo delle armi. Siamo tutti collettivamente responsabili per questo tipo di tragedie. Gli Usa sono l’unico Paese avanzato dove non e’ possibile varare una legge di buon senso sulle armi da fuoco, come vorrebbe la maggioranza degli americani”, ha concluso.

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