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Rassegna: Virus in Turchia, la Serie A trema. Inter, mai più senza Lukaku. Milan, Ibra ringiovanisce

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Rassegna stampa di venerdì 13 novembre, il campionato tra le prime della classe, lo scandalo tamponi che travolge la Lazio di Lotito e tanti approfondimenti mentre prendono il via le gare nazionali con l’Italia che dopo l’amichevole giocata mercoledì, affronterà la Polonia domenica sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Andiamo a vedere i titoli dei maggiori quotidiani odierni.

GAZZETTA DELLO SPORT- Al centro della prima pagina l’immagine di Lukaku, indispensabile in questo momento all’inter  di Antonio Conte mai così in difficoltà dall’insediamento del tecnico salentino. Sia in campionato che in Champions è già dura, la rosea individua nel giocatore belga la soluzione ideale: “L’Inter e la voglia di riscossa. Pensaci Lu”. E ancora: “L’istinto killer di Lukaku per tornare a vincere. È dimostrato: la squadra ha troppo bisogno di lui”. Poi più in basso: “Romelu dipendenti Senza Lukaku titolare nelle ultime 3 gare una sconfitta e due pari per i nerazzurri”. E sempre in casa Inter: “Esplode il caso. Eriksen strappa: «Conte non mi vuole. A gennaio vedremo». Colonna di sinistra, Lazio: “La procura Figc sentirà i giocatori. La Lazio rischia. Asl e quarantene, il medico Pulcini sotto torchio non ha convinto”.

CORRIERE DELLO SPORT- Il virus al centro della prima pagina odierna del Corriere con il racconto (paradossale) di quanto accaduto in Turchia durante la gara con la Croazia. A fine primo tempo, Vida è costretto a lasciare il match a causa della sua positività, riscontrata proprio durante la partita. Il quotidiano di questa mattina lancia l’allarme per tutti i giocatori della Serie A presenti ma non solo: “La sostituzione durante la gara con la Turchia, ansia per nove “italiani”. E ancora: “In campo con il virus. Vida positivo gioca 45 minuti in campo con la Croazia e adesso trema mezza Serie A”. Poi l’elenco dei presenti: “I calciatori coinvolti sono: Perisic e Brozovic (Inter), Rog (Cagliari), Pasalic (Atalanta), Badelj (Genoa), Kalinic e Cetin (Verona), Demiral (Juve) e Calhanoglu (Milan).

CORRIERE DELLA SERA- A pag 46 dell’edizione odierna un approfondimento molto interessante relativo al ruolo di regista in campo, ovvero colui che dovrebbe dettare i tempi in fase d’attacco e dare equilibrio al centrocampo, fungere dunque da filtro con la difesa. Un ruolo cambiato nel corso degli anni da un calcio sempre più tattico e meno libero, meno fantasioso e costruttivo dal punto di vista artistico del gioco del calcio: “Il peso di un ruolo Juve e Inter ancora alla ricerca di un centro di gravità, la crescita del milanista Bennacer”. E ancora: “Ciak, caccia al regista Sempre meno costruttori del gioco, sempre più «equilibratori». Solo quelli classici fanno la differenza: «Jorginho e . Locatelli i top». In un momento quasi perivo di campo se non per le nazionali, un altro approfondimento suscita curiosità, ovvero la crescita di Ibra che invece di rallentare aumenta, nonostante l’infortunio al ginocchio di pochi anni fa che avrebbe dovuto metterlo definitivamente fuori dai giochi ed invece: “Ibra l’eterno che sa fare tutto. E i difensori si spaventano”. E ancora: “Sembra Odino: la superiorità fisica e tecnica mette a disagio gli avversari”. Questa sensazione si era percepita esattamente domenica sera contro il Verona, dopo il rigore sbagliato, Ibra ha continuato a martellare i difensori avversari, cercando il goal della salvezza, quello che avrebbe evitato la sconfitta e la “croce” sul suo nome da anti-rigori per due settimane. Si perchè non era il primo errore della stagione dal dischetto ma poi la voglia e il desiderio di togliere dai guai la propria squadra hanno prevalso.

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