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Attentato a Berlino: interrogato profugo pachistano. Polizia: “Potrebbe non essere lui”. Almeno un’italiana tra i dispersi.

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Non sembrano ormai esserci più dubbi, l’attacco di ieri sera a Berlino in cui un camion è piombato a tutta velocità sulla folla che visitava i mercatini di Natale, uccidendo 12 persone e ferendone 48 è il risultato di “un attentato“. La conferma arriva dal ministero dell’Interno tedesco.

E c’è un’italiana tra i dispersi, Fabrizia di Lorenzo, 31enne di Sulmona ma che vive e lavora nella capitale tedesca già da diversi anni. Il suo cellulare è stato trovato sul luogo dell’attentato. A confermarlo dopo la notizia diffusa dall’Huffington Post, è l’ambasciatore italiano in Germania, Pietro Benassi: “Stiamo lavorando su una persona e abbiamo motivi di essere preoccupati”. A fargli eco il titolare della Farnesina Angelino Alfano: “non è esclusa la possibilità di una vittima italiana, ma attendiamo conferme dalla polizia tedesca”. Lo stesso ha poi ribadito che anche in Italia “non esiste rischio zero” e l’allerta terrorismo “resta sempre altissima”.

I parenti della giovane Lorenza sono a Berlino in attesa di notizie e saranno sottoposti all’esame del Dna. Solo dopo la comparazione del profilo genetico le condizioni della donna potranno essere ufficializzate. La procura di Roma ha intanto aperto un fascicolo per attentato con finalità di terrorismo.

E si preannuncia una svolta sconvolgente nelle indagini. La polizia di Berlino ha ammesso di non essere certa che il pachistano ventitreenne arrestato ieri sia l’attentatore che era alla guida del Tir. Il responsabile potrebbe essere ancora a piede libero. Il presidente della polizia di Berlino, Klaus Kandt, ha confermato le indiscrezioni di stampa. L’uomo, fermato a circa due chilometri dal luogo della tragedia, è un richiedente asilo che si trova a Berlino dallo scorso febbraio. Era conosciuto alla polizia per reati minori, ma non per una radicalizzazione estremista. Il sospetto ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attacco. Per avere la conferma che si tratti dell’attentatore, le autorità tedesche hanno disposto il test del dna del sospettato con le tracce biologiche trovate nel camion.

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