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L’Europa sta a guardare il dopo voto in Italia, ma non troppo

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L’Europa istituzionale guarda con fiducia la formazione di un governo in Italia dopo il voto di domenica 4 marzo. Per Bruxelles l’interlocutore privilegiato resta il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Noi non facciamo valutazioni sui risultati. L’Unione è un’unione di democrazie e siamo fieri di questo. Gli italiani hanno espresso con chiarezza la loro posizione”. Così il portavoce del presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas in conferenza stampa. 

Più politico il giudizio dei rappresentanti dei gruppi in Parlamento a Strasburgo. “Il risultato del voto è una battuta d’arresto per il futuro dell’Europa e per la stabilità dell’Italia”, ha detto Gianni Pittella capogruppo uscente dei Socialisti & Democratici. “Questo – ha aggiunto Pittella – è la diretta conseguenza delle politiche di austerity e della mancanza di solidaretà europea nella gestione della crisi migratoria”. Sulla sponda opposta del partito Popolare nessun commento. Forse aspettano l’esito delle prime consultazioni elettorali dove potrebbe essere coinvolto anche Antonio Tajani che ha detto ai microfoni di GrRai: “Vorrei continuare a fare il presidente del Parlamento europeo. Però non posso non sentirmi coinvolto: sono stato eletto con Forza Italia”.

Intanto, sul fronte economico-sociale, la Commissione Ue, con Dombrovskys e Moscovici, oggi ha presentato i risultati del “pacchetto d’inverno del semestre europeo”: la fotografia della situazione negli Stati membri. “In Italia la crescita si è rafforzata nel 2017, ma è ancora molto sotto la media europea. Il debito è il secondo piu alto della Ue e la produttività bassa”, hanno detto i due commissari europei che ripongono anche loro la fiducia in Mattarella. Un chiaro segnale alla politica italiana nel fare presto il governo e le riforme strutturali. I mercati, nel frattempo, tengono.           

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