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Mixed zone, Sinner: “Il livello era più alto quest’anno, io ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate”. Djokovic: “Sinner è uno dei leader della nuova generazione”

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Mixed zone, Jannik Sinner sconfitto nella semifinale di Wimbledon contro Novak Djokovic, con un 3-0 che letto così potrebbe raccontare di una gara a senso unico, per chi non avesse visto l’incontro. Sinner ci ha provato, ma non ha potuto nulla contro il campione serbo; subito dopo la gara si è detto affranto, ma comunque soddisfatto per la crescita personale: “Il livello era più alto quest’anno, io ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate. Tante volte nei suoi game di servizio eravamo lì e ho avuto la possibilità di prendermi il punto importante. Nel terzo parziale ho avuto due set-point, dove ho sbagliato due colpi, però ero sempre dentro il punto. Alla fine, ho 21 anni e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato”.

SULL’ANNO PRECEDENTE- “L’anno scorso lui si era rilassato, quest’anno invece era molto focalizzato. Alla fine, abbiamo guardato e sono 10 punti di differenza. 22 errori di dritto? Sì, hanno un peso, ma come partita ero più vicino che nel 2022 perché negli ultimi tre set non avevo avuto chance”.

E poi le parole di Djokovic sempre con grande umiltà

FUTURO LEADER- “Le semifinali sono sempre partite incerte, combattute. Il punteggio non racconta la realtà di quello che è successo sul campo. È stato un match super combattuto, il terzo set l’avrebbe potuto vincere lui, ma ha sbagliato qualcosa e mi ha concesso di arrivare al tie-break. C’è stata molta pressione: io sono partito bene all’inizio, ma lui ha dimostrato perché è uno dei leader della nuova generazione. La mia generazione? È bello farne parte, i 36 anni sono i nuovi 26. Se sto giocando il mio miglior tennis? Mi piacerebbe crederlo, il nostro è uno sport individuale, devi metterti quindi nelle migliori condizioni mentali e fisiche. Cerco di non guardare l’età come una cosa che mi disturba. Io ho tanta motivazione, gioco uno sport che amo e che mi ha dato tanto. Provo gratitudine e voglio ricambiare il favore a questo sport giocando più che posso”.

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