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MotoGP, verso Valencia. La Yamaha: “Valentino Rossi e Vinales sono frustrati”

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Motomondiale, prosegue il conto alla rovescia verso l’ultimo Gran Premio della stagione: quello di Valencia in programma domenica 18 novembre. C’è come sempre grande attesa, anche se ormai i verdetti più importanti sono stati praticamente espressi in tutte e 3 le classi: MotoGP, Moto2 e Moto3. Ma c’è una scuderia la Yamaha e due piloti, Vinales e soprattutto Valentino Rossi, che hanno fame di vittorie e mentre sperano nel colpaccio in terra valenciana si lamentano con la Casa di Iwata. E il Managing Director della Yamaha Lin Jarvis, intervistato da Crash.net, replica duro a Maverick Viñales, che chiede di avere più voce in capitolo nello sviluppo della moto, a costo di procedere per due strade diverse, la sua e quella di Valentino Rossi. Jarvis pertanto risponde dicendo: “Non sono molto d’accordo con i suoi commenti. Certo, ci sono cose che sta cercando e si sente frustrato, ma Valentino potrebbe dire la stessa cosa. Non è solo un problema di Maverick, ma di entrambi. Ovviamente ci saranno componenti unici, come la specifica del motore. Questo è qualcosa che non possiamo cambiare. Possiamo sceglierne uno soltanto. Quindi è molto importante scegliere le specifiche corrette all’inizio dell’anno. Più o meno, tutte le altre cose possono essere regolate, modificate, personalizzate. Non è vero che non abbiamo ascoltato Maverick. Abbiamo ascoltato entrambi, ma entrambi sono frustrati”.

Jarvis poi annuncia altre novità. Il Managing Director della scuderia giapponese aggiunge: “Ci saranno altri cambiamenti all’interno della nostra organizzazione, sicuramente nel modo in cui cerchiamo di risolvere i problemi. Non posso dire altro. Avremo più ingegneri e nuovi ingegneri, ma non posso dire dove. Sicuramente penso che un motore più dolce sarebbe stato vantaggioso per i nostri piloti. Penso che il motore sia un po’ brusco nei bassi regimi. L’elettronica è l’altra cosa da migliorare. Il modo di gestire e lavorare con il nuovo software unificato. Credo fermamente che i nostri concorrenti hanno un vantaggio su di noi perché hanno capito di più su come lavorare con il sistema. In Giappone rivedranno l’organizzazione e probabilmente ci sarà più forza lavoro. In Europa, abbiamo ridistribuito alcune delle priorità e delle responsabilità ad alcune delle nostre persone, ma sicuramente avremo anche bisogno di personale aggiuntivo”. Staremo a vedere. 

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