ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Natale, in calo dell’8% la spesa per i regali: quest’anno si spenderanno 158 euro a testa

2 min read

La crisi economica si ripercuote anche sui regali che troveremo sotto l’albero. Questo Natale gli italiani spenderanno in media 158 euro a testa per i doni a familiari e amici, vale a dire l’8% in meno rispetto ai 164 euro dello scorso anno. Rispetto al 2009 invece il confronto è sbalorditivo: il 36% in meno. La spesa totale per i regali raggiungerà i 6,9 miliardi, contro i 7,4 miliardi del 2020, nonostante la tredicesima leggermente più gonfia. Sono questi i dati più rilevanti che emergono da un’analisi di Confcommercio. Secondo il presidente Sangalli, “per rilanciare la fiducia occorre accelerare il previsto taglio delle tasse, a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese”.

L’inflazione e i rincari delle bollette contribuiscono a diminuire il potere di acquisto degli italiani. In generale, complessivamente, per il mese di dicembre Confcommercio stima un valore di circa 110 miliardi di euro di spese per consumi (inclusi affitti, utenze, servizi), valore inferiore di circa 10 miliardi a quanto speso nel 2019. Ogni famiglia spenderà 1.645 euro in media, ossia lo 0,5% in più rispetto all’anno scorso. Una cifra comunque di gran lunga inferiore rispetto al 2019 (del -7,5%). Nel giro di un anno si è passati da un contesto di deflazione a una variazione dei prezzi al consumo al 3,8% a novembre 2021, come evidenziato dall’associazione.

A novembre, “il clima di fiducia delle famiglie ha ripiegato per il secondo mese consecutivo“, sottolinea Confcommercio che poi mette in guardia sul futuro: “Questa situazione, se confermata nei prossimi mesi, rischia di avere ripercussioni nella parte iniziale del 2022 oltre che comprimere le spese di dicembre e per i regali di Natale”. Secondo l’associazione, l’andamento negativo è attribuibile in gran parte al riemergere dell’inflazione che comprime il potere d’acquisto delle famiglie, inflazione che sta peraltro colpendo in prevalenza beni e servizi a cui le famiglie non possono rinunciare, ovvero ai consumi obbligati.

Autore