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Calcio, Juve-Napoli: 3-0 a tavolino per i bianconeri e punto di penalizzazione ai partenopei

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Con il campionato fermo a causa degli impegni delle Nazionali, il giudice sportivo si è preso più tempo del solito per prendere una decisione scontata alla luce dei regolamenti: 3-0 a tavolino per la Juventus e un punto di penalizzazione al Napoli per violazione del protocollo sportivo anti Covid-19. Gerardo Mastrandrea, dunque, ha deciso così sulla spinosa vicenda Juve-Napoli, la partita non disputata domenica 4 ottobre per il mancato arrivo a Torino della squadra partenopea, bloccata dalle due Asl competenti. E’ la decisione di primo grado, inevitabile il ricorso del Napoli. Il patron degli azzurri Aurelio De Laurentiis ha già annunciato che ricorrerà alla Corte d’Appello Federale, provando a farla franca grazie ai soliti cavilli all’italiana. Nel tweet ADL scrive: “Il Napoli da sempre rispetta le regole e la legge. Attende con fiducia l’esito dell’appello credendo fermamente nella Giustizia”. Ma il giudice ha confermato che non ci furono “cause di forza maggiore” rispetto ad altri club colpiti dal coronavirus.

Il giudice sportivo non ha avuto dubbi. Nella motivazione della sentenza, Mastandrea scrive: “La nota della Asl Napoli 1 inviata venerdì 2 ottobre (quando era già emersa la positività di Zielinski, al quale poi si agginse Elmas), al medico sociale del Napoli, dichiarava in maniera chiara e inequivocabile che la responsabilità nell’attuare i protocolli previsti dalla Figc per il contenimento dell’epidemia da Covid 19 è in capo alla società calcio Napoli e pertanto quest’Azienda non ha alcuna competenza”. Per il giudice inoltre: “I pronunciamenti descritti dalle Asl delineano un quadro che non appare affatto incompatibile con l’applicazione delle norme specifiche dell’apposito Protocollo sanitario Figc e quindi con la possibilità di disputare l’incontro di calcio programmato in Torino”.

Entriamo nel dettaglio della sentenza. In pratica, secondo Mastrandrea, la prima parte del carteggio con le Asl non era “ostativa” della trasferta e solo successivamente, con i chiarimenti forniti domenica alle 14.13, l’ordine dell’Autorità assumeva valenza incidente e connotati prescrittivi chiari. Ma a quel punto non c’era più tempo per andare a Torino, visto che la trasferta era nel frattempo divenuta di suo impossibile. Tradotto: il Napoli avrebbe rinunciato alla trasferta di Torino prima della prescrizione delle autorità nelle ultime mail del carteggio. Ecco quindi, la responsabilità del club, anche rispetto alla violazione dell’articolo 53, comma 2, una delle norme aggiunte dal Consiglio Federale proprio nel momento della ripartenza del campionato nel giugno scorso.

Secondo il giudice sportivo quindi, la trasferta del Napoli a Torino non sarebbe stata impossibile. La società napoletana infatti non avrebbe fatto tutto il necessario per disputare il match nel rispetto del protocollo. Mastandrea precisa: “Tuttavia occorre prestare attenzione: secondo la giurisprudenza ciò non può valere nel caso in cui: (i) il factum principis sia ragionevolmente prevedibile e (ii) il debitore (cioè il Napoli, ndr.) non abbia tentato di percorrere tutte le soluzioni alternative astrattamente possibili che gli si offrivano per superare i limiti imposti dai provvedimenti, ovviamente nel pieno e totale rispetto della legge, e sempre che ciò comporti un sacrificio ragionevole per il debitore stesso”.

Juventus-Napoli un caso politico. Dopo la solita e inopportuna sparata da sceriffo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che nei giorni scorsi ha attaccato Andrea Agnelli e l’atteggiamento della Juventus, anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto sul caso esprimendo su Twitter il rammarico per la decisione del giudice sportivo: “Chi ama lo sport ed è sportivo vince sul campo ecco perché è sgradevole il 3-0 a tavolino, indipendentemente dalla forma ed a maggior ragione ai tempi della pandemia dove l’etica viene prima della regola. Può anche vincere la legalità formale ma perde la giustizia”. Caro De Magistris, ricordiamo anche a lei che c’è un protocollo da rispettare; altrimenti può anche calare il sipario sulla Serie A. E’ sempre triste quando il campanilismo prevale sulle regole e sulla logica.

 

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